Alimentazione e Deglutizione nelle Palatoshisi e Labiopalatoschisi
Alimentazione e Deglutizione nelle Palatoshisi e Labiopalatoschisi
Per un tipico sviluppo della funzione alimentare sono necessari un sistema cerebrale integro, un’anatomia corretta e delle esperienze appropriate, al momento giusto. L’alterazione di uno dei tre requisiti può comportare alterazione nel normale sviluppo delle abilità di alimentazione e di deglutizione.
Prendendo in considerazione le alterazioni che le schisi palatine possono comportare si possono dedurre i problemi cui il bambino può andare incontro. Il bambino con schisi isolata presenterà un’alterazione dell’anatomia con alterate o inappropriate esperienze alimentari e deglutitorie.
In caso di schisi in sindrome genetica, bisognerà tener conto anche degli aspetti cerebrali neurologici.
Uno dei primi e più critici aspetti della presenza di una schisi è quello di fornire al neonato un’adeguata alimentazione, che deve essere sicura, ovvero tale da non recare danno alle vie respiratorie (catarro, bronchite, polmonite etc.) andando a “cadere” nella via con cui il bambino respira anziché nella via alimentare digestiva. Deve essere efficace, ovvero deve permettere al bambino di crescere di peso e di altezza con i giusti nutrienti e deve permettere lo sviluppo delle abilità motorie e sensoriali della bocca al fine di poter successivamente articolare i suoni del linguaggio in modo corretto.
Differenti tipi di difficoltà e differenti tipi di approccio educativo e rieducativo possono essere applicati al fine di favorire un’adeguata alimentazione, in letteratura non è stata mai evidenziata una tecnica migliore di un’altra, è importante che ogni bambino venga valutato per le sue necessità e che abbia una tecnica di alimentazione che determini la massima stimolazione orale per facilitare lo sviluppo motorio orale.
Il periodo neonatale e l’alimentazione
Uno degli aspetti più critici che si presenta subito dopo la nascita di un bambino con schisi, è quello dell’alimentazione. Tutti i bambini con schisi sono a rischio per le difficoltà di alimentazione e di deglutizione infatti, nei neonati con schisi viene a mancare uno dei tre prerequisiti fondamentali: la correttezza dell’anatomia. Questa alterazione può causare un’insufficiente efficienza nel succhiare, un rapporto più allungato tra suzio-deglutizione (il bambino cerca di succhiare tante volte, assume poco latte e fa poche deglutizioni, affaticandosi), inabilità a generare la pressione intraorale. Inoltre, la presenza dell’alterazione anatomica spesso non permette la divisione completa tra il naso e la bocca determinando, da parte del latte, l’invasione nello spazio nasale e provocando al bambino una mancanza di coordinazione respiratoria che può sfociare in tosse, soffocamento e aspirazione nelle vie respiratorie durante il pasto. Queste difficoltà comportano una inadeguata entrata nutrizionale che risulterà in uno scarso aumento di peso per età e ad un ritardo di crescita. Quando il problema diventa importante, si può dirigersi verso la scelta del sondino nasogastrico (SNG), cioè verso la scelta di introdurre un’alimentazione di tipo alternativo. Ogni bambino con la schisi avrà un suo modo di alimentarsi, le soluzioni potranno essere diverse e potranno essere combinate tra esse, è importante trovare la soluzione più adatta che ha come obiettivo la crescita.
Le difficoltà di alimentazione sono direttamente proporzionali alla grandezza della schisi. Per questo è favorevole, didatticamente parlando, per risolvere i problemi che si presentano, dividere l’argomento in periodi di sviluppo del bambino e a seconda delle caratteristiche e dell’ampiezza della schisi.