ALLATTAMENTO AL SENO E AL BIBERON NELLA PALATOSCHISI (PS)
Nei neonati affetti da Palatoschisi la possibilità che si riscontri una possibilità di insuccesso nell’allattamento al seno è presente infatti, pur avendo le strutture anatomiche adatte all’attacco al seno, posteriormente la schisi del palato rende deficitaria l’abilità di creare la giusta pressione intraorale utile a determinare l’estrazione del latte. La schisi palatina determina un’apertura superiore, più o meno ampia che mette in collegamento la bocca con il naso, impedendo una totale chiusura della camera orale. Fisiologicamente, durante la suzione il palato molle (l’ugola) si alza verso l’alto e posteriormente chiudendo ermeticamente la cavità orale e dividendola totalmente dalle vie nasali. La separazione totale tra il naso e la bocca impedisce al latte di risalire verso l’alto e definisce la corretta chiusura della camera orale che, attraverso il movimento linguale della suzione, può attivare la pressione intraorale utile alla spremitura del latte dal seno. Quando la schisi impedisce la totale chiusura, la possibilità che il latte refluisca verso il naso è presente e l’insufficiente pressione orale potrebbe determinare un’insufficiente spremitura del seno materno. Il bambino potrebbe supplire ad una schisi ridotta con un movimento della lingua più vigoroso e posteriore, aiutandosi con la parte del palato integra, per questo è sempre utile provare ad allattare anche in presenza di una schisi palatina. La postura del capo abbassato durante l’allattamento potrebbe posteriorizzare la base lingua durante la suzione e favorire la chiusura della schisi.
Quando l’allattamento al seno non è possibile, il biberon può aiutare, un regolar biberon potrebbe però non essere adatto, poiché la schisi palatina può non determinare la giusta pressione alla spremitura della tettarella. Può essere utile usare tettarelle molto morbide, di facile spremitura, o allargare il foro della tettarella affinché il latte possa scivolare a caduta o per lieve schiacciamento verso la cavità orale. L’apertura della tettarella va effettuata con attenzione al fine di non far scivolare troppo latte verso la gola del bambino perché potrebbe ingorgarsi. L’uso delle forbici o di un taglierino determina l’apertura imprecisa, utile utilizzare un ago scaldato per allargare il foro. In commercio sono presenti tettarelle a stella, generalmente usate per alimenti più consistenti, come succo di frutta, potrebbe essere utile provare con queste.