OTODISPLASIA
Un bambino che nasce con l’assenza del padiglione auricolare costituisce un avvenimento traumatico per la famiglia che si trova a confrontarsi non solo con il difetto estetico ma anche con la paura che il bambino sia sordo.
In Europa l’incidenza di questa malformazione è di 1 caso su 15.000 nascite. Nel 10% dei casi la forma è bilaterale.
Il vero problema di fronte ad una simile evenienza è la scarsità di informazioni disponibili per la famiglia, specialmente se il bambino nasce in un Ospedale decentrato.
Il primo approccio è generalmente con lo specialista otorinolaringoiatra che, dopo gli opportuni accertamenti, informerà i genitori sulle condizioni dell’apparato uditivo e sui controlli da effettuare. Non sempre però l’otorinolaringoiatra conosce anche le procedure ed i tempi della ricostruzione del padiglione auricolare.
La tecnica più attuale e che da i migliori risultati è frutto dell’esperienza delle tre autorità internazionali sull’argomento; Brent (USA) Nagata (Giappone) e Firmin (Francia).
Il nostro centro effettua la ricostruzione del padiglione auricolare dal 1996 in due tempi.
Il primo intervento chirurgico viene effettuato a dieci anni e consiste nel prelevare dal costato tre frammenti di cartilagine con la quale si scolpisce lo scheletro dell’orecchio, usando come modello l’orecchio sano controlaterale. Lo scheletro cartilagineo viene poi innestato sotto la pelle della regione auricolare modellandola con una tecnica specifica.
Dopo 6 – 12 mesi si può procedere al distacco del nuovo padiglione e alla ricostruzione della sua faccia posteriore.
La tecnica è lunga, complessa e delicata e richiede una lunga pratica al fine di ottenere un orecchio esteticamente apprezzabile.
Nel futuro sarà probabilmente possibile coltivare in laboratorio la cartilagine necessaria per la ricostruzione, partendo da un piccolo prelievo, ma al momento ciò non è ancora possibile.
E’ molto importante stabilire sin dall’inizio un rapporto con la famiglia del bambino al fine di poterla consigliare circa l’atteggiamento da tenere nei confronti del figlio, specialmente quando comincia a frequentare la scuola. E’ bene che il bambino familiarizzi con il chirurgo e che sia al corrente del fatto che appena sarà sufficientemente cresciuto si potrà procedere alla ricostruzione.