TRAUMI CUTANEI
Per trauma si intende una lesione prodotta da una forza esterna che agisce con violenza sull’organismo. I traumi principali che riguardano la cute comprendono: ferite, contusioni, ustioni.
La FERITA è una soluzione di continuità: superficiale (se interessa solo la cute); profonda (se interessa anche muscoli, tendini, grossi vasi e nervi); penetrante (se raggiunge una cavità, come per esempio torace o addome).
Una ferita può essere:
– abrasione, quando è superficiale e causata da un trauma che colpisce di striscio la superficie del corpo, senza fuoriuscita di sangue;
– escoriazione, quando è superficiale e prodotta da sfregamenti o graffi, con fuoriuscita di sangue;
– lacero-contusa, provocata da oggetti taglienti e forze traenti, stiranti o contundenti i tessuti (morso animale, cadute, incidenti stradali, infortuni, etc.), con bordi irregolari, sottostante contusione e zone di tessuto necrotico (non più vitale).
– da taglio, prodotta da oggetti affilati (coltelli, lamette, pezzi di vetro, lamiere, etc.), con bordi netti e regolari.
– da punta, prodotta da oggetti appuntiti (chiodi, punteruoli, aghi, etc.), con forma che riproduce l’oggetto che l’ha provocata.
– da arma da fuoco, prodotta da proiettili e schegge di granate.
Il trattamento delle ferite consiste nella disinfezione, nella rimozione di eventuali materiali estranei e nel bendaggio. Se la ferita è profonda, bisogna rivolgersi al Pronto Soccorso più vicino. Ogni ferita, specie quella da punta, può essere infettata dal bacillo del tetano, pertanto verrà valutata l’eventualità di effettuare la profilassi antitetanica.
La CONTUSIONE è un trauma provocato da una pressione o da un urto, senza lacerazione della cute. Si ha la rottura dei vasi sanguigni sottostanti con formazione di un ematoma (se la raccolta di sangue nei tessuti è circoscritta) o di un’ecchimosi (se si ha diffusione di sangue nei tessuti senza una raccolta ben circoscritta).
L’USTIONE è tra le cause più frequenti di ricovero per trauma in età pediatrica. Nella maggior parte dei casi si verifica in ambiente domestico. Il tipo di ustione più comune è quella causata dal contatto con liquido bollente. Seguono, per frequenza, le ustioni da contatto con superfici roventi e fiamma, le ustioni da agenti chimici (causticazioni), da agenti elettrici (folgorazioni) e da luce solare.
Gli aspetti fondamentali da valutare nel caso di ustione sono: estensione, profondità e sede.
Estensione – Nel bambino non sono validi i parametri usati nell’adulto per valutare quanto è estesa un’ustione, poiché variano i rapporti che la testa e gli arti inferiori hanno con il corpo. Esistono degli schemi dedicati, ma il mezzo più semplice è considerare l’area ustionata in relazione al palmo dell’ustionato (che equivale all’1% della sua superficie corporea).
Nei bambini con età inferiore ai 4 anni è da considerare grave un’ustione con estensione superiore all’8%, sopra i 4 anni è grave un’ustione superiore al 10%. In questi casi il bambino verrà trasferito al Centro Grandi Ustionati più vicino.
Profondità – In base alla profondità del danno tissutale si distinguono ustioni di: 1° grado (danno superficiale a carico dell’epidermide, contraddistinte da arrossamento cutaneo); 2° grado (danno all’epidermide e alla parte superiore del derma, contraddistinte dalle flittene ovvero vesciche contenenti liquido, possono essere superficiali o profonde); 3° grado (ustione profonda che coinvolge la pelle in toto e talvolta i tessuti sottostanti; non presentano flittene; possono essere biancastre, di colorito rosso vivo o nerastre; sono contraddistinte da anestesia ovvero deficit di sensibilità).
Le ustioni da fiamma e contatto con oggetti roventi, le causticazioni e le folgorazioni sono generalmente ustioni profonde.
Sede – E’ grave qualsiasi ustione che interessi: la faccia e le vie aeree (perché possono compromettere la funzionalità respiratoria e la deglutizione e determinare esiti deturpanti); le mani e i piedi (per gli esiti funzionali e difficoltà alla deambulazione); il perineo (per il rischio infettivo); l’intera circonferenza del collo, del torace e degli arti.
Il trattamento nei casi lievi consiste nell’allontanamento della causa, rimozione degli indumenti, raffreddamento dell’area ustionata con acqua fredda, disinfezione (con un antisettico non alcolico), medicazione con garza/pomata grassa e garza sterile.
Se l’ustione non è lieve, è necessario portare il bambino al Pronto Soccorso. Nel caso di ustione chimica è importante portare con sé la confezione del caustico.
Se l’ustione è grave, è necessario allertare il 118. Le manovre che si possono attuare nell’attesa dell’intervento dei Sanitari sono: allontanare la causa e rimuovere i vestiti quando possibile; raffreddare con acqua fredda per almeno 20 minuti nel caso di ustione termica, 30 minuti nel caso di ustione da acidi e 60 minuti nel caso di ustione da alcali; coprire il resto del corpo del paziente con una coperta; proteggere le aree lese con bende pulite.
In caso di folgorazione, se persiste il contatto con la fonte di energia, il soccorritore non deve toccare il bambino se non è stata tolta la corrente oppure deve usare del materiale non conduttore.